Censimento Affido 2020

Censimento Nazionale dei Gruppi di Self-Help di Famiglie Affidatarie
Il 29 Aprile 2020 il Centro Studi “Progetto Famiglia”, ha lanciato il "Censimento Nazionale dei Gruppi di Self-Help di Famiglie Affidatarie".
Il Censimento si inserisce all’interno delle Iniziative di Rinnovare, network tra giovani assistenti sociali e studenti di servizio sociale, promossa e ospitata dal Centro Studi.
Presentazione del Censimento
Premessa: affidamento familiare e self-help in Italia
Il mutuo-aiuto caratterizza da sempre la vita comunitaria. I gruppi di Self-Help, come oggi li conosciamo, prendono forma a partire dall’esperienza degli Alcolisti Anonimi, nati nel 1935 e diffusi in tutto il mondo.
- Al centro di queste realtà troviamo il principio secondo il quale, quando le persone condividono le proprie difficoltà e riflettono insieme, ne scaturisce un importante aiuto reciproco.
- Sviluppatosi con forme molto diversificate.
- il self-help in Italia coinvolge oggi centinaia di migliaia di persone, generando enormi benefici sociali, con oneri economici irrisori per la finanza pubblica. In un tempo di crisi dei legami, di ampliamento della vulnerabilità sociale e di penuria di risorse economiche pubbliche, i Servizi sociali possono trovare nella variegata realtà dei gruppi di self-help un valido e dinamico alleato, capace di determinare nelle persone cambiamenti complessivi, al di là dei problemi immediati.
- Un ambito di particolare rilevanza nel quale esplorare lo sviluppo del self-help italiano e la sua interazione con i Servizi sociali è quello dell’affidamento familiare. Disciplinato dalla legge 184/83 e ss.mm.ii., l’affidamento mira ad assicurare cura, educazione, istruzione e relazioni affettive ai minorenni temporaneamente privi di un ambiente familiare idoneo. Praticato oggi da circa 7mila persone/famiglie, 5 l’affidamento familiare rappresenta un particolare punto di intersezione tra la dimensione comunitaria e quella istituzionale. La norma nazionale pone in capo ai Servizi sociali il compito di promuovere la formazione dell’opinione pubblica sull’affidamento e di preparare le famiglie e le persone disponibili, anche collaborando con enti o associazioni senza fini di lucro attivi nel campo. Oltre trentacinque anni di attuazione della legge hanno mostrato che l’esperienza dell’affidamento familiare diviene più sostenibile per gli affidatari se essi accedono a spazi di condivisione, confronto e mutualità con altri affidatari. Alcuni percorsi di mutuo-aiuto sono sorti su stimolo dei Servizi sociali. La gran parte è nata dalla libera iniziativa degli affidatari stessi, che si sono aggregati in gruppi e reti, spesso evoluti in associazioni formalmente costituite.
Obiettivo, ipotesi e oggetto della ricerca
L’obiettivo della ricerca è di evidenziare all’attenzione dei servizi sociali locali, cui compete la gestione degli affidamenti familiari ai sensi della legge 184/83, art. 4 e ss. (e in particolare degli assistenti sociali), la realtà italiana dei gruppi di self-help tra famiglie affidatarie e di stimolare la valorizzazione di queste realtà nella pratica di servizio sociale.
La domanda di ricerca è la seguente: «il self-help tra affidatari, se adeguatamente valorizzato e sostenuto, può rappresentare un volano decisivo per il rilancio della pratica dell’affidamento familiare?».
A tal proposito la ricerca mira ad approfondire in particolare tre dimensioni:
- la realtà dei gruppi di self-help di famiglie affidatarie in Italia. Quanti sono? Dove si trovano? Da quanto tempo sono nati? Che dimensioni hanno? Sono costituti giuridicamente? Qual è la loro organizzazione interna? Quali azioni e dinamiche portano avanti? Chi sono i beneficiari principali delle attività? Quanti gruppi sono connessi a reti nazionali? Come sostengono economicamente le loro attività? Quali difficoltà affrontano e quali supporti ricevono?
- l’interazione tra i Servizi sociali territoriali (in particolare dei Servizi Affidi, ove esistenti) e i Gruppi (informali e formali) di famiglie affidatarie. Perché la “collaborazione continuativa” è presente solo in una minoranza dei casi? È a causa dell’assenza di gruppi sul territorio? O per altri motivi? In cosa si sostanzia la collaborazione? Cosa la favorisce? Cosa la impedisce? Quali sono le prospettive e le piste su cui investire?
- il ruolo professionale degli Assistenti sociali nel Servizio Affidi (e, in generale, nel Servizio Sociale locale) nel favorire lo sviluppo di interazioni continuative con i gruppi di Self-Help di famiglie affidatarie. Quali i punti di forza deontologici e metodologici dell’azione posta in essere in questo campo? Quali gli elementi di debolezza? E quali le prospettive e le piste di lavoro?
Metodo e strumenti di ricerca
Approccio processuale e fasi Il percorso di ricerca finalizzato a perseguire gli obiettivi sopra enunciati è progettato secondo una dinamica processuale, definita e – al contempo – flessibile, articolata in tre fasi:
- Fase 1: realizzazione di un Censimento nazionale dei gruppi di self-help di famiglie affidatarie;
- Fase 2: realizzazione di Interviste qualitative ad un campione di gruppi di self-help
- Fase 3: realizzazione di Interviste qualitative ad un campione di servizi sociali territoriali. Al termine di ciascuna fase si prevede la descrizione, analisi e commento di quanto rilevato, nonché la redazione e pubblicazione di tre distinti rapporti.
Censimento nazionale dei gruppi di self-help di famiglie affidatarie
Il Censimento nazionale mira a realizzare una mappa dettagliata dei gruppi di self-help di famiglie affidatarie presenti nel territorio italiano. La rilevazione si articola in due step:
1° step) l’individuazione dei gruppi di self-help, effettuata a partire dalla lista delle oltre 360 realtà elencate nel sito del Tavolo Nazionale Affido,9 integrata con l’analisi delle associazioni censite dall’Istituto degli Innocenti di Firenze sul sito minori.it,10 con la verifica degli elenchi aggiornati dei gruppi locali aderenti alle principali reti/associazioni nazionali italiane e con il confronto con i Servizi Affidi pubblici aderenti al CNSA (Coordinamento Nazionale dei Servizi Affidi). La lista generale così elaborata è inoltre integrata con le ulteriori realtà segnalate dai gruppi locali man mano intervistati.
2° step) la raccolta delle informazioni relative a ciascun gruppo locale di self-help. questionari vengono compilati online dai responsabili dei singoli gruppi locali (o a persone da costoro delegate), mediante il form accessibile alla pagina www.progettofamigliaformazione.it/censimentoaffido2020. La compilazione dei questionari è accompagnata dai membri del gruppo di ricerca mediante attività di informazione e raccordo telefonico.Il questionario per la realizzazione del Censimento, elaborato anche grazie al contributo delle Associazioni e Reti di famiglie affidatarie aderenti al Tavolo Nazionale Affido, è articolato in varie sezioni:
- genesi, natura e recapiti, relativa alla denominazione completa, all’anno di nascita del gruppo, alla natura giuridica, al grado di stabilità del gruppo, all’indirizzo e ai recapiti della sede legale, agli eventuali riferimenti internet, al nominativo e ai recapiti dei responsabili;
- presenza geografica, sia in termini di eventuali sedi operative che di provenienza delle persone coinvolte;
- partecipanti, inerente al numero, alle fasce d’età e alla composizione familiare delle persone coinvolte;
- beneficiari, con riguardo al numero di affidamenti familiari (residenziali e diurni) realizzati e attualmente in corso;
- organizzazione interna, con riferimento alla eventuale presenza e composizione degli organi di governo del gruppo, all’eventuale organizzazione in sottogruppi, alla eventuale presenza continuativa di operatori (dipendenti, collaboratori o consulenti) e al ruolo da questi ricoperto;
- ambiti di attività, con riferimento alle riunioni del gruppo, alle iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di reperimento e formazione degli aspiranti affidatari, al supporto alla progettazione degli affidamenti, al sostegno alle famiglie affidatarie e ai minorenni, etc.;
- network, relativa alla presenza e alle caratteristiche delle connessioni orizzontali (con altri soggetti no-profit e istituzionali operanti sul loro territorio) e verticali (con organismi di secondo livello regionali o nazionali);
- risorse economiche, con particolare riguardo alle fonti di copertura dei costi connessi allo svolgimento delle attività dei gruppi;
- difficoltà e opportunità, inerente alle criticità che i gruppi affrontano e ai sostegni che ricevono.
Il questionario propone, in conclusione, alcuni quesiti relativi alle ripercussioni che la pandemia di Covid-19 sta avendo sulla vita e sulle attività dei gruppi.
Interviste qualitative.
Le fasi 2 e 3, dedicate alla realizzazione di interviste qualitative ad un campione di gruppi di self-help e di servizi sociali territoriali, saranno progettate in dettaglio sulla base delle risultanze del Censimento.
Gruppo di Ricerca
La ricerca è realizzata da un gruppo di lavoro così articolato:
Coordinamento della ricerca
- Marco Giordano, ideatore e coordinatore della ricerca, assistente sociale specialista, docente universitario di servizio sociale
- Carmela Carotenuto, assistente sociale, segreteria della ricerca
“Gruppo di Ricerca”: Giovani assistenti sociali, neolaureati e studenti in servizio sociale che collaborano in vario modo alla realizzazione della ricerca
I componenti del gruppo di lavoro partecipano, a vario titolo, alla individuazione e al contatto dei gruppi censiti, alla rilevazione delle informazioni, all’analisi e commento delle stesse nonché alla stesura del rapporto finale. Il coinvolgimento di studenti, neolaureati e giovani assistenti sociali risponde anche all’obiettivo di contribuire alla loro formazione sui temi oggetto della ricerca e sulle metodologie della ricerca sociale.
Lista Membri Gruppo di Ricerca
Coordinamento
Assistenti Sociali e Laureati triennali in Servizio Sociale
Studenti triennali in Servizio Sociale
Info e Contatti
Per maggiori informazioni scrivere a censimento@progettofamiglia.org oppure contattare, tramite messaggio o telefono, la responsabile organizzativa della ricerca, dr.ssa Carmela Carotenuto, al numero 339 69 36 407